In ambito medico, la dipendenza da sostanze è descritta come “un abuso o qualunque comportamento non salutare, ripetitivo, che fenomenologicamente sfugge al controllo dell’individuo”. Il tabagismo è ben rappresentato e spiegato da questi (tre) fattori, sebbene in termini di rilevanza clinica goda di minor attenzione rispetto ad altri abusi, quali le tossicodipendenze classiche o l’alcolismo. Per gli eccessi del fumo sembra esservi, innanzitutto, un allarme medico, non necessariamente collegato ad una dimensione psichiatrica. La dipendenza dal fumo in realtà comporta un doppio profilo problematico: di tipo chimico, per via della nicotina, e di tipo psicologico, che spesso è la questione più dura da fronteggiare. Attualmente esistono diverse opzioni per combattere il tabagismo, basate su approcci farmacologici, psicologici o un combinato di entrambi. Nel panorama attuale i farmaci e i rimedi farmacologici non sempre forniscono risposte convincenti nel tempo, presentando al contempo il rischio di effetti collaterali. Una costante evidenziata dalla ricerca è che qualunque rimedio farmacologico funziona se accompagnato da adeguato supporto psicologico.
L’ipnosi ericksoniana risponde efficacemente a questa esigenza, e sta registrando nel corso degli anni un uso crescente, con risultati molto incoraggianti rispetto alla persistenza degli effetti nel tempo. L’ipnosi ericksoniana guida il paziente in uno stato di profondo rilassamento (la trance) che consente di far assorbire alla mente inconscia suggestioni che guideranno il comportamento verso obiettivi di benessere, una incrementata autostima e libertà dalla “coazione” a fumare. Gli stimoli creano al contempo avversione rispetto al fumo e una nuova percezione del proprio corpo non più condizionato dalle sigarette. Le suggestioni ipnotiche sono classificabili in negative-avversative e in positive-liberanti. Le prime rendono spiacevole il fumare ed il fumo in quanto tale, le seconde agiscono sulla dipendenza.
A seconda delle caratteristiche del paziente e della trance ipnotica possono essere utilizzate delle suggestioni più dirette (come ad esempio quelle destinate ad accentuare la sgradevolezza del fumo) oppure con caratteristiche più indirette (come ad esempio delle metafore legate al concetto di liberazione). Importante anche l’effetto dell’ipnosi ericksoniana sulla dimensione motivazionale, che spesso è un aspetto critico nei programmi di disassuefazione: grazie al dialogo instaurato con la mente inconscia, la persona recupera e arricchisce le risorse interne che la guideranno verso gli obiettivi desiderati.
La valutazione della motivazione
Essendo la motivazione a smettere un fattore critico di successo, l’intervento prevede al primo incontro un’analisi in profondità degli atteggiamenti, bisogni ed emozioni che accompagnano la persona che vuole liberarsi dal fumo. Per questo scopo è utilizzato un apposito strumento che consente di rilevare quantità e qualità della motivazione. In caso di motivazione bassa o poco strutturata l’intervento viene rinviato, in attesa che fattori esterni e interni potenzino la convinzione vera e profonda a smettere. Al riguardo, Per avere un punto di vista documentato può essere utile consultare il seguente sito: http://www.ipnosiefumo.it/disassuefazione/risultati.htm.
Come funziona il trattamento
Il numero di sedute varia da tre a otto nei primi tre-quattro mesi, con intervalli piu’ ravvicinati se la persona esprime un bisogno di astensione immediato. In questa circostanza sono richiesti incontri ravvicinati per aumentare al massimo le possibilità di successo. Successivamente, per ridurre al minimo il rischio di recidive, sono previsti altri pochi incontri più dilatati nel tempo (normalmente nell’arco temporale di un anno). Le sedute sono registrate e vengono consegnate al soggetto per consentire alla persona di esercitarsi in autonomia aumentando così aumentare l’efficacia complessiva del trattamento.