Che cos’è lo stress?

Lo stress è una reazione di natura fisica, mentale ed emotiva ai cambiamenti che interessano l’esistenza di un individuo. L’espressione descrive lo stato in cui si trova una persona chiamata a fronteggiare situazioni percepite di difficile gestione. Per Selye, un pioniere nello studio sistematico e scientifico dello stress, i cambiamenti prodotti dallo stress costituiscono quella che lui ha chiamato la “Sindrome Generale d’Adattamento” (G.A.S.). Con questa risposta l’organismo cerca di adattarsi a diverse condizioni di disequilibrio, cercando di superarle e di ripristinare lo stato iniziale. Le fasi in cui la G.A.S. si svolge sono tre:
- reazione d’allarme, in cui si manifestano essenzialmente modificazioni di carattere biochimico-ormonale.
- fase d’adattamento allo stimolo, con attivazione del Sistema Nervoso neuroendocrino e immunitario in cui l’organismo si organizza in senso difensivo.
- fase d’esaurimento della risposta, in cui si verifica l’incapacità di adattarsi ulteriormente agli stimoli stressanti. Questa fase si innesta quando lo stress è cronico, portando frequentemente a possibili patologie a livello fisico o mentale.
Lo stress non è sempre patologico
Lo stress è connaturato alla nostra esistenza ed è sostanzialmente un meccanismo di protezione. Quindi, di per sé, il termine “stress” non avrebbe necessariamente un significato negativo, sebbene nella medicina psicosomatica è prevalso l’uso di considerare lo stress come elemento patologico. Possiamo distinguere due tipologie di stress:
- Eustress, o stress positivo. Si manifesta quando l’attivazione psico-fisica è determinata da una meta desiderabile da parte della persona. Un esempio può essere un’attività sportiva, o affrontare un lavoro che ci appassiona o che comunque comporta da parte nostra la percezione di avere la situazione sotto controllo.
- Distress, lo stress comunemente inteso. In questo caso la situazione da affrontare è percepita come negativa, difficilmente modificabile, che supera le nostre capacità e le risorse emotive e personali di cui disponiamo. Tipico esempio è lo stress da lavoro, o sindrome del burnout.
Gli effetti dello stress
E’ importante sapere che non tutti reagiamo alla stessa maniera di fronte ad eventi potenzialmente stressanti. La differenza di risposta è legata a molteplici fattori: lo stile di personalità, gli apprendimenti familiari, fattori sociali, tratti biologici ed elementi collegati al contesto contingente.
Lo stress cronico o prolungato può generare sull’organismo e sulla salute mentale diverse disfunzioni. Quando è coinvolto il corpo, parliamo di disturbo psicosomatico. Tipiche manifestazioni possono riguardare:
- Il sistema cardiovascolare: le ischemie sono il rischio più conosciuto, oltre a problemi di tachicardia, palpitazioni o ipertensione.
- Il sistema gastro-intestinale: lo stress può causare stitichezza, diarrea. A livello organico, gastriti, ulcere allo stomaco o duodenali e le coliti.
- L’epidermide: la pelle può reagire allo stress con arrossamenti, allergie, eczemi. Inoltre, la Psoriasi è negativamente influenzata dallo stress.
- I polmoni e l’apparato respiratorio: problemi di respirazione, sensazione di soffocamento o inattesi attacchi d’asma.
- L‘apparato muscolare: irrigidimenti o tremori possono essere una conseguenza dello stress; Importante considerare che spesso la cefalea ha un’origine muscolo-tensiva, che spesso porta le persone che ne sono afflitte ad un abuso di farmaci analgesici.
- La sessualità: lo stress può influire sul desiderio sessuale o può condurre a disfunzioni quali impotenza e scarsa fertilità.
Oltre che nel corpo, lo stress si manifesta anche attraverso psicopatologie e disturbi comportamentali, quali: depressione, ansia, ossessioni, disturbi di dipendenza da sostanze (tabacco, cibo, alcol, in primis), nonchè uno stato generale di disregolazione emotiva.